L’OSPEDALE MONTANO DI CINGOLI DEVE AVERE UNA PARTICOLARE SALVAGUARDIA SOPRATTUTTO IN UN PERIODO DI SPENDING REVIEW…!! PERCHE’??

La scorsa settimana-mio malgrado e grazie a Dio per un problema di salute risultato poi non grave-  ho dovuto ricorrere  al P.P.I. dell’Ospedale di Cingoli come “codice giallo” e oggi vorrei rendere pubblica una mia riflessione sul futuro  dei servizi  sanitari in una zona montana, svantaggiata ed economicamente depressa come quella del “Balcone delle Marche”.

La riduzione del personale nella P.A. imposta dalle recenti manovre statali e regionali improntate al rigore, all’austerity e alla revisione della spesa pubblica stanno mettendo  a repentaglio  la qualità dei servizi al cittadino  e del welfare locale, spesso – come nel caso del nostro nosocomio – senza significativi  risparmi in termini economico-finanziari.

Una situazione che a livello sanitario  più che in altri settori,  rischia di portare  all’aumento di infezioni  ospedaliere, cadute e mortalità.

L’accorpamento, per il momento disposto temporaneamente dall’ASUR dopo mesi di “chiacchiere” estive per la mancanza di alcune figure professionali, dei reparti di Lungodegenza e Medicina post-acuzie  a Cingoli non rende di certo la struttura più efficiente, perché nel nostro ospedale  non c’è la  necessità né di  limitare i posti vuoti, né di abbattere i costi…tutt’altro! Ho sentito  personalmente  dire, con sincero dispiacere,   dall’infermiere al medico di turno  al Pronto Soccorso che non  doveva/poteva disporre   eventuali ricoveri perché i  10 posti  di Medicina erano  tutti occupati (guarda caso con pazienti  anche  provenienti da Jesi e dalla Vallesina …) così come  quelli della Lungodegenza  riabilitativa. A livello regionale – e a Cingoli in particolare – Medici, Infermieri, O.S.S. e altre figure professionali centrali (come il 3° tecnico di radiologia) con contratti a scadenza e il cui numero  è stato  ridotto  pesantemente  (a differenza dei dirigenti ….)  non riescono più, nonostante la loro encomiabile  disponibilità a 360° e un’elevata professionalità a Cingoli, a garantire un livello accettabile dei servizi ospedalieri…Che fine faranno i 40 posti letto complessivi previsti dal Piano Sanitario per il nostro nosocomio, che servono tutti e hanno finora funzionato con costi minimi per la sanità regionale? …  Perché vogliono portare alla lenta e definitiva chiusura della Medicina e dei servizi  “internistici” a Cingoli, passando per l’accorpamento, quando a Jesi ci sono ben 2 Ospedali aperti e funzionanti? Costano forse di meno ? Non credo proprio, anzi sarebbe da interessare in merito la Corte dei Conti e finanche la magistratura penale…

E senza Medicina, il P.P.I. in cui operano “internisti” potrà più  funzionare come ha funzionato efficacemente,  con l’eccellente diagnostica  per immagini, come nel mio caso la scorsa settimana?

Un conto è la flessibilità da tutti tirata in ballo, un altro è garantire i servizi minimi essenziali (tutelati in primis  dalla Costituzione) soprattutto a una popolazione  anziana e disagiata come è quella  che caratterizza il nostro entroterra. Qualsiasi programma di RAZIONALIZZAZIONE deve essere sempre  anticipato da un progetto di RIORGANIZZAZIONE.

Nelle Marche mi sembra si stia facendo il contrario… ad es.  Cingoli fa parte  dell’Area Vasta 2 di Ancona, ma il 118 POTES dipende dall’Area Vasta 3 di Macerata ….un Controsenso!…. come quelli di riorganizzare una sanità  regionale già superata da normative nuove  sulla spending review o la nascita della prima scuola  estiva internazionale sull’invecchiamento promossa dall’INRCA che serve più per l’immagine che per migliorare servizi in concreto…come la  de-qualificazione professionale che subiscono gli infermieri e gli operatori sanitari con l’accorpamento in una struttura sanitaria, in cui non si assume e non si programma di assumere a differenza  di altre zone della medesima  Area Vasta cui apparteniamo.

Ma noi oggi  per i nostri cittadini  vogliamo RISPOSTE alle richieste  di servizi in continuo aumento soprattutto a causa dell’invecchiamento della popolazione, la gravità delle patologie e la severità delle cure che aumentano così come  la cronicità e la complessità assistenziale.

Da cittadino, ma anche da dirigente politico provinciale di un partito che è in maggioranza in Regione, mi chiedo quali vantaggi porterà la chiusura sostanziale e nei fatti di un polo ospedaliero  montano come quello di Cingoli (peraltro recentemente ristrutturato), che ha sempre dimostrato concretamente  la sua efficienza  ed efficacia  anche in termini di  costi economico-finanziari ?!?

Sicuramente dobbiamo mobilitarci tutti e con tutte le nostre forze per scongiurare questa possibilità ormai sempre più drammaticamente verosimile…

                                                                                  Giorgio Giorgi, Vice segretario Udc Provinciale 

INVITIAMO PER CUI I SOCI e LA POPOLAZIONE DI VILLA STRADA E DINTORNI AD ANDARE A FIRMARE LA PETIZIONE POPOLARE all’OSPEDALE DOMANI DALLE 10 ALLE 13