La Giunta Regionale ha approvato definitivamente, il 20 Maggio (DGR N.735/2013), dopo il passaggio in Commissione consiliare “Sanità”, le modifiche della riorganizzazione sanitaria per quanto riguarda la “riconversione delle piccole strutture ospedaliere”, tra cui Cingoli, con un “via libera” alla Casa della Salute, che non mantiene più e in buona sostanza la qualifica ospedaliera a differenza di Pergola e Amandola e non è di certo come quella per cui Spacca ci invita a visitare il sito, a Parma…se fosse così non avremo nulla da temere: il guaio è che le Marche non sono l’Emilia-Romagna!
Oggi si discute il piano della rete territoriale dell’emergenza (118 Potes) in Commissione, anche in relazione alle modifiche della legge regionale in materia…ma ormai la frittata o la “patacca” per il nostro nosocomio è fatta! La politica non ha saputo e voluto comprendere le legittime esigenze della “montanità” da sempre riconosciuta, negli atti, dagli amministratori e legislatori regionali almeno fino al 2010.
Non abbiamo ottenuto (quasi) niente, perché il MANTENIMENTO P.P.I. (Pronto Soccorso) è previsto per tutte e 13 le Case della Salute!
Noi vogliamo che questo funzioni con medico e personale infermieristico h.24, sul posto, rammentando i casi della signora che recentemente si è salvata ricorrendo al nostro Pronto soccorso per una situazione critica che però non appariva ai suoi familiari tale da chiamare il 118….o del bambino di 5 anni in crisi respiratoria o dell’uomo che ha avuto un malore in un ristorante della zona il fine settimana scorso: il PPI può garantire la rapidità esecutiva, essenziale per la tutela della nostra salute! Non di certo con la sola ambulanza medicalizzata h. 24 (uno dei 28 M.S.A. con medico e infermiere a bordo per l’intera rete di soccorso regionale), che è un mezzo che si muove su gomma in un territorio montano e disagiato, oltre che vasto come il nostro e che “partecipa alle Prestazioni di primo Intervento come regolamentato dalla L. 36/98 e ss.mm.ii” dopo aver assicurato gli interventi di emergenza-urgenza territoriale.
NESSUN posto letto per acuti di MEDICINA ci è stato assegnato!!!
Con palese differenza di trattamento con Amandola e Pergola in cui, se pur “tagliati”, sono rimasti attivi anche con la nuova proposta in questione rispettivamente 23 e 28 p.l. per acuti! Cingoli (uno dei pochi ospedali “a norma” e antisismico nella Regione!) non ha le medesime condizioni di viabilità precaria e disagiata (soprattutto nel rigido periodo invernale) e di evidenti difficoltà geografiche di Pergola ed Amandola o addirittura e certamente ben peggiori?
E a pensare che il Sindaco di Amandola dichiarava questi giorni sulla stampa: “Sono senza vergogna. Hanno penalizzato la Sanità MONTANA invece di potenziarla”…e che dovrebbero dire allora i Cingolani?… i nostri governanti regionali si sono “inventati”, riducendo a 30 i posti complessivi di Lungodegenza post-acuzie e riabilitazione che erano 40, 10 p.l. di CURE INTERMEDIE, cioè letti per ricoveri con assistenza infermieristica di vario tipo…NON POSSIAMO ACCETTARLO: l’assistenza deve essere garantita per i ricoveri con la presenza di Medici “internisti” non basta la sola assistenza infermieristica anche a tutela della stessa professionalità e conseguenti enormi responsabilità civili e finanche penali per i responsabili della struttura e gli stessi operatori……Volevamo e vogliamo il mantenimento (nonché potenziamento) di un vero (e non solo di facciata!) P.P.I. come oggi, che funziona con gli stessi medici di Medicina e Lungodegenza… noi crediamo nella SANITA’ DIFFUSA, nella salvaguardia della “montanità” dei piccoli ospedali garantita dalla Costituzione: si poteva risparmiare ottimizzando meglio le risorse come dai numerosi esempi che abbiamo già più volte illustrato nei precedenti interventi sui media e negli incontri istituzionali e informali…
I vari Ciccarelli, Mezzolani e Spacca non tengono conto neanche che, a livello di medicina legale, esistono pazienti o per acuti o lungodegenti (DPA), Tertium non datur …si parla poi per la struttura di Cingoli solo di “presenza del medico di continuità assistenziale” e di “integrazione di cure primarie con ambulatori di Medici di Medicina Generale, cioè i medici di famiglia…con tanti troppi interrogativi che ci vengono subito in mente:
…quale medico opererà in PPI, quale medico in reparto, cosa significa ricoverare pazienti con “patologie intermedie”, quale tipo di assistenza infermieristica è prevista…???
…per Cingoli sarebbe previsto il Medico della Potes per 24 ore, che si occuperà anche del Punto di Primo Intervento. Quando esce l’ambulanza di notte ci sarà la Guardia Medica a gestire il PPI e, se dovesse uscire anche quest’ultima in un territorio di competenza vasto e disagiato, non si sà!!! Di giorno la sostituzione del medico del M.S.A. non è chiara, come non è chiaro in che misura potranno intervenire i Medici di base nella struttura…. …e adesso le Guardie mediche quando escono sul territorio chiedono agli infermieri cosa debbono fare ed onestamente non sono in grado di gestire le urgenze. Sul piano è scritto che se esce l’infermiere del 118 sarà l’infermiere della struttura a coprire il PPI e pretendono che si abbandoni il reparto?
Poi per le urgenze, se l’ambulanza è fuori è prevista una ambulanza jolly per area Vasta…anzi che arriva a Cingoli (divenuta ormai “pianura” solo per la Giunta e la Commissione Regionale), partendo da Senigallia o Fabriano!
Che fine ha fatto il “potenziamento della funzione DIAGNOSTICA PER IMMAGINI (previsto nello stralcio del precedente Piano d’area Vasta 2) cui da pochi anni la Fondazione Banca Marche ha donato la Tac al nostro Ospedale? …ecc. ecc.
Tuttavia, sono riusciti a prenderci in giro inserendo un presunto accordo con l’ospedale (anzi gli ospedali) di Jesi per “abbattere le liste di attesa degli interventi di chirurgia programmata di media-bassa complessità in day surgery”…oggi però dalla deliberazione di Giunta ufficiale non sono più previsti posti per day surgery a differenza di Cagli, Sassocorvaro, Tolentino, Recanati e Loreto, perché a Cingoli non esiste in realtà la sala operatoria e non ci mandano su da Jesi neanche l’anestesista per effettuare le fondamentali TAC con il mezzo di contrasto…. Un’ultima news sui servizi: tra poco chiuderanno anche il CUP a giorni e/o orari alterni, avendo trasferito d’ufficio un’operatrice efficiente a Jesi (trasferendone un’altra, con prescrizioni, nel Distretto…) facendo risultare comunque la prima ancora nell’organico della nostra struttura: la solita storia che si ripete nel tempo, in cui Jesi ci considera la “ruota di scorta” o peggio ancora…
All’Amministrazione Comunale mi permetto di suggerire che: LA PROTESTA e la MOBILITAZIONE POPOLARE ANCHE MASSICCIA E BEN ORGANIZZATA COME SIAMO RIUSCITI A FARE IN QUESTE SETTIMANE NON SERVE PIU’ A NULLA!
SERVONO e SERVIVANO AZIONI PIU’ INICISIVE DI LOTTA E MOBILITAZIONE:
Avremo dovuto ad es. occupare simbolicamente il nostro Ospedale montano, in questa settimana del “doppio” passaggio tra la Commissione che aveva il potere di proporre emendamenti e la Giunta che poi ha approvato il testo definitivo in seconda lettura, come da me proposto come gesto eclatante.
Avremo dovuto proporre con la giusta consapevolezza esposti alla magistratura penale dai tempi della manifestazione popolare riuscitissima del 20 ottobre ad Ancona già all’adozione della famigerata DGR del 6 Maggio (che possiamo cmq ancora impugnare…)
per interruzione di pubblico servizio o omissioni di atti d’ufficio o altre fattispecie di reato dei dirigenti e direttori amministrativi, che sono sottoposti a precipui principi di legalità e responsabilità anche di natura penale:
– per il mancato rispetto dell’art. 1 comma 400 Legge Stabilità 2013 (proroga contratti precari della P.A. fino al 31.07.2013 oggi allungata al 31.12.2013) e del parametro del 70% del turn over del personale venuto a cessare tra medici, infermieri e O.s.s. nel 2012 e in questi primi mesi del 2013 nell’Ospedale di Cingoli, anche se il parametro non è ancora quantificato per l’anno in corso: diversi contratti sono scaduti il 30.11.2012 (4 di cui 3 infermieri – 2 di Medicina e 1 di Lungodegenza e un Oss della Lungodegenza); i contratti di altri Oss presso la DPA sono in parte scaduti, uno in particolare il 6 Aprile u.s. e un altro scadrà il 31.05.2013; non è avvenuta la sostituzione, senza soluzione di continuità del Dott. Andrea Giovagnoli, che dall’inizio dell’anno ha preso servizio presso un’altra struttura ospedaliera e il cui contratto sarebbe dovuto scadere il 15.06.2013, ecc.
– la disparità di trattamento con Pergola e Amandola che “mantengono anche funzioni per acuti, in funzione della collocazione geografica, della viabilità, della organizzazione interna…”
– gli “sprechi” a fronte di disservizi dei 2 Ospedali aperti a Jesi, della Tac a Cingoli inutilizzata a regime da oltre 5 mesi, dei provvedimenti di accorpamento dei reparti Lungodegenza-Medicina che dovevano essere provvisori fino al 1^ ottobre 2012, ecc.
e una class action contro la Regione per la penalizzazione del “nucleo irriducibile” del diritto fondamentale alla salute dei cittadini (sent. Corte Cost. n. 509/2000)…non dovevamo andare a Roma a protestare o addirittura fare ricorso alla Corte Europea dei diritti umani ?
Avremo dovuto già segnalare alla Corte dei Conti i presunti danni erariali, perché il risparmio nella sanità non si ottiene con tagli lineari dei posti letto per acuti, ma piuttosto con la ricerca della qualità ovunque nel territorio regionale, nei grandi e nei piccoli Ospedali: per questi ultimi, il Sindaco e le delegazioni che sono state ricevute in Regione hanno giustamente contestato, carte alla mano, “i dati sull’efficienza e l’operatività della struttura sanitaria”, che sono stati artatamente sottoposti alla Giunta Regionale dalle strutture amministrative di competenza… dai dati forniti sui costi, il tasso di appropriatezza e la funzionalità dell’ospedale, Cingoli costa davvero poco alla sanità regionale ed è un baluardo per la popolazione soprattutto anziana e disagiata della nostra zona montana! Prima di togliere servizi e posti letto di Medicina ci avrebbero dovuto dare la certezza che tutte le economie possibili sarebbero state realizzate: ad es. la centrale unica degli acquisti visto che ora solo il 30% degli acquisti si fanno tramite la centrale e gli altri sono sganciati dalla certezza del prezzo di mercato migliore; piuttosto che spendere decine di milioni per l’ASUR unica che produce solo costi (es. il discorso dei 2 milioni di consulenze esterne, il costo della palazzina ASUR di Fabriano di 3 milioni di euro come quello, all’anno, della sola segreteria istituzionale di Spacca) sarebbe più economico ed efficiente avere le 5 Aree Vaste con personalità giuridica e la possibilità di decidere come spendere: non ha senso mantenerle con direttori e dirigenti che costano assai ma che non hanno poi effettiva autonomia!!!
Cingoli, lì 23.05.2013
Giorgio Giorgi, ex vice segretario provinciale UDC