Il vice segretario provinciale dell’Udc Giorgio Giorgi si dimette
Di seguito la lettera integrale delle dimissioni del vice segretario provinciale Udc Giorgio Giorgi.
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Dopo aver dato tanto in termini di consensi al Partito dal 1995 (C.C.D.) alle ultime elezioni politiche (UDC e Scelta Civica) e non aver ricevuto alcun incarico “parapolitico” remunerato se non quelli rappresentativi, conferitimi da “plebisciti” popolari (dovete sapere che per me è un limite questo ruolo pure da un punto di vista professionale grazie alle riforme Monti del 2012 che mi impediscono, in qualità di “dirigente” – sic! di un partito politico di far parte di nuclei di valutazione o commissioni d’esami…), le ultime scelte scellerate di Casini & C. che hanno con il loro tatticismo esasperato, portato l’Udc all’1,5% (ultimi sondaggi) salvando solo le loro “poltroncine” (la presidenza della commissione Esteri del Senato per il “manager” politico del gruppo Caltagirone, il recupero di seggi agli amici De Poli, Cesa, Buttiglione, D’Alia (il siciliano che ora fa il ministro) e soprattutto il conterraneo Galletti che è stato nominato sottosegretario alla P.I. mi hanno indotto a questa drastica decisione…In Regione ugualmente l’unica mission politica sembra quella, mascherata dalla paternità del comunque valido assessorato alla famiglia, di mantenere 2 poltrone di assessori anche se la vedo dura viste le ultime prese di posizione del Governatore Spacca a danno proprio del maceratese…e la storia stucchevole del rimpasto di Giunta di questi giorni la dice lunga anche sul crescente malcontento popolare anche nei confronti della ns. Regione che è più “virtuosa” comunque rispetto ad altre…
Mi sembra superfluo ribadire, in questa sede che respingo al mittente qualsiasi strumentale polemica circa il mio operato da quando ho responsabilmente dissentito verso la “politica dei 3 forni” del nostro Partito che ha portato al Laboratorio Marche (2010) e al Modello Macerata (2011), una politica che ci ha condannato facendoci naufragare definitivamente come possibile riferimento dei moderati nell’ambito del P.P.E. e ci ha portato allo sconfortante dell’1,78% delle Politiche di Febbraio….Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta: la verità è sempre illuminante. (A.MORO). Il tatticismo di Casini (e dei suoi seguaci) ha fatto morire l’UDC e, con il Partito, la concezione sia di politica come servizio che il riferimento valoriale alla dottrina sociale della Chiesa. Un’ ultima domanda però ve la pongo: ma come mai noi a Tolentino non potevamo allearci con Pezzanesi o a Civitanova con Mobili solo perché erano del PDL, mentre appena pochi mesi dopo l’Estate 2012 in Molise e in Friuli V.Giulia potevamo tranquillamente come UDC far parte organicamente di alleanze di centro-destra ??? Forse perché Ucchielli e Spacca, nelle Marche, ci imponevano a caduta sulle amministrazioni locali i loro modelli di gestione del potere ?!? Un ultimissimo cenno poi alla locale sezione di Cingoli, in cui non si celebra più un congresso comunale dal 2001 e in questi ultimi 2 anni si è sempre prospettato, ma mai realizzato né un autonomo gruppo consiliare (in cui più volte annunciato sulla stampa, abbiamo fatto la figura dei peracottari) né si è dato minimamente corso alla riorganizzazione della locale segreteria come richiesto da diversi amministratori locali del nostro Partito e ad un’effettiva campagna di adesione-tesseramento neanche in prossimità delle recenti fallimentari elezioni politiche….
Dopo quasi venti anni di militanza vera, fatta anche di sacrifici personali e familiari non di poco conto, per un partito e uno “scudo crociato” per cui nutro una sincera e viscerale passione sin da giovane, preferisco anche se a malincuore, dare un “taglio” a questa appartenenza politico-partitica che non rappresenta più i miei ideali e la mia storia personale e familiare, oltre al fastidio per i pettegolezzi di diversi colleghi di partito che, in realtà, mi conoscono superficialmente e non apprezzano ciò che riesco a dare, grazie a Dio, per il sociale e per la politica intesa come servizio verso gli altri; per me conta il giudizio di persone di fiducia con cui confrontarmi e in questi ultimi tempi ho sentito gli amministratori e i dirigenti del Partito assai lontani ad ogni livello dal mio e di molti altri amici comune sentire. La distanza dei Dirigenti nazionali e locali e la base è diventata siderale ed è per questo che l’UDC per risorgere, secondo il mio parere, dovrà prima definitivamente morire. Non serve prolungarne l’agonia come hanno deciso i dirigenti nazionali: ormai non saremo, neanche confluendo in Scelta Civica, la terza forza politica-Polo come speravamo prima delle Politiche 2013 e nei sondaggi ufficiali ci mettono addirittura tra gli “altri”…