MALTEMPO – Il sindaco di Osimo, Simoncini, aveva diffuso una nota nella quale avvertiva le persone residenti in prossimità del Musone di rischi. Risponde il presidente del Consorzio di Bonifica, Claudio Netti: ‘L’invaso ha svolto egregiamente il suo lavoro, senza la valle sarebbe finita sott’acqua”
L’acqua è tracimata dalla diga di Castreccioni, a causa delle intense precipitazioni, nel primo pomeriggio di oggi. L’invaso non ha fatto registrare alcun tipo di problema, ma in alcuni Comuni a valle, come quello di Osimo, è scattata una certa preoccupazione. Il sindaco di Osimo, Simoncini, ha infatti emesso un avviso di Protezione Civile: «Considerato che le condizioni meteo avverse e lo stato di criticità dell’invaso della diga di Castreccioni, non sono da considerarsi completamente superate e che pertanto permane uno stato di allerta nei riguardi della popolazione residente lungo gli argini o in prossimità del corso del fiume Musone e suoi affluenti — si legge in una nota -, con il presente avviso si ribadiscono le seguenti raccomandazioni, già indicate nella mattinata odierna e precisamente: evitare la permanenza nei locali seminterrati o interrati, e piani terra, mettendo in sicurezza beni, persone ed animali».
Ma, fanno sapere dal lago di Cingoli, non c’è stata alcuna criticità. Spiega infatti il presidente del Consorzio di Bonifica del Musone, Potenza, Chienti, Asola e Alto Nera, Claudio Netti: dilago di Cingoli ha ancora una volta svolto il suo ruolo, in maniera egregia. Questa mattina non c’è stato nessun tipo di problema allo sbarramento: quando la diga tracima, non vuol dire che non sia in grado di trattenere acqua. Oggi, ad esempio, a monte arrivavano 50 metri cubi d’acqua al secondo, e dalla diga di Cingoli ne venivano scaricati 20. Inoltre — prosegue Netti -, l’invaso è autolaminante significa che può ricevere fino a 8 milioni di metri cubi d’acqua sopra al livello di tracimazione e continuare a scaricare con un rapporto inferiore rispetto all’acqua che arriva a monte. Mi pare infatti che il fiume Musone sia uno dei pochissimi, nelle Marche, che oggi non è esondato. Se non ci fosse stato il lago di Cingoli la Val Musone sarebbe finita sott’acqua. Poi le leggende metropolitane — conclude Netti -, lasciano il tempo che trovano». Dalle 16 di questo pomeriggio, dopo che la punta è stata superata, la tracimazione dell’invaso di Castreccioni è in calo costante.
FONTE: www.cronachemaceratesi.it